Un uomo non è mai realmente seduto su un mezzo pubblico: sta semplicemente tenendo in caldo il sedile in attesa di una signora che possa averne bisogno


venerdì 11 maggio 2012

Mettiamolo bene in chiaro!


In un mondo ideale non esistono camice scure: la camicia deve sempre essere più chiara della cravatta e della giacca. Non qualche volta. Sempre!
Mai camicie blu, nere (sic!) e, neppure, panna o giallino, che fanno tanto impiegatino di quart'ordine.
La camicia deve essere bianca (sempre, dopo le 20) e nelle varie gradazioni dell'azzurro chiaro.


In coniugazioni più sportive vanno bene i "bastoncini" e le "millerighe", anche declinate in altri colori chiari (come ad esempio il marroncino, alternato al bianco).


Perfette, per ambientazioni "country gentleman", le camicie a quadri fitti, dette "gingham", anche in toni "impegnativi" come il rosso (sempre alternati al bianco, naturalmente).
Maniche lunghe al polso (che sia ben coperto, cosi da spuntare di un centimetro dalla giacca, con il braccio in posizione estesa), colletto a seconda dei gusti: Lord Viber lo preferisce con un'alta pistagna, vele lunghe, non "incollate" (a tela libera, quindi morbide), con spazio cravatta, perfetto per un nodo mirabile o, più spesso, per un piccolo papillon.
Indirizzi? In qualsiasi città c'è un'ottima camiciaia: la sua maggior dote dovrà essere l'ascolto, la vostra, in qualità di committenti, l'eloquio. A Londra, nella celeberrima Jermyn St., c'è Turnbull & Asser (che ha realizzato le camicie che vedete in queste foto, in alto l'ingresso al negozio): qualità e cortesia ai massimi livelli ma oneste camiciaie che lavorano a tariffe molto meno impegnative possono garantire altrettanta soddisfazione. Per la scelta dei tessuti, a Genova, due indirizzi: "Crovetto" e "Rivara".

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